curiosità stroriche padovane  1°

EREDITA' FATALE

Intorno al 1500 viveva a Piove di Sacco il patrizio veneto Alvise Donà, uomo ricchissimo e di una avarizia spietata. Egli in gioventù aveva avuto una figlia che sposò un certo Marescalchi di Padova e da questo matrimonio era nato un figlio chiamato Gerolamo che non ebbe mai voglia di lavorare e che tormentava sempre l'avaro nonno per aver danari, cosa che il vecchio non voleva sentire.

Una mattina del marzo 1521 la casa del Donà contro ogni abitudine rimase, chiusa con gran meraviglia dei vicini. Venuta la sera questo inesplicabile silenzio destò dei sospetti nel Podestà che fatta abbattere la porta ed entrato trovò il nobile Alvise e due suoi serventi morti pugnalati la casa tutta a soqquadro ed i mobili scassinati.

I sospetti caddero sul nipote Gerolamo Marescalchi e venne ricercato e tanto più si avvalorò questo sospetto perché due altri nipoti figli di una sorella del morto, dichiararono che Gerolamo aveva più volte minacciato di morte il nonno, il che non era vero. li Consiglio dei Dieci mise una taglia di 500 ducati da pagarsi a chi l'avesse arrestato, ed intanto i figli della sorella che erano certi Michieli, unici eredi, si recarono a Piove a ritirare la sostanza.

Mentre essi assieme al Podestà stavano facendo l'inventario, si scoperse un testamento dal quale risultava che il vecchio lasciava erede di ogni cosa sua figlia maritata Marescalchi ed il figlio di lei Gerolamo.

Ciò bastò  perché i sospetti passassero sui Michieli che l'avevano accusato, tanto più che il Marescalchi, sentita l'accusa, si era presentato spontaneamente e poté provare che nella notte del delitto non si era mosso da Padova. Inutile dire che i due Michieli arrestati confessarono e vennero appiccati in piazza Castello.

 

PDF
 
TORNA TORNA
Ignazio Sommer (Merzio)